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Léggere : History Art by adele arati artiStà _ Punti 0_0

 

Léggere  rende Leggeri e apre le ali alla Libertà di Essere …

In un Passato Remoto noi leggèmmo,

nel Passato Presente noi Siamo Stati leggeri,

nel Presente noi lèggiamo,

nel Futuro Presente noi leggèremo e

infine nel Futuro Remoto noi saremo ESseri Liberi  …

-          InFormare, InFormarsi, significa visionare, elaborare e memorizzare dei dati.

-          Poi una volta scelti e raccolti, bisogna analizzarli per agganciarli tra loro.

-          Così facendo si Crea_R_Evoluziona, ossia si Trasformano i Contenuti con Punti di vista diversi.

Ogni Punto ci rende e ci renderà ESseri Liberi, Punti che diventano Linee da seguire …

Le informAZioni sono le ali per Volare in ogni luogo noi VOgLIAMO in Libertà...

Si chiama Scrittura CREaTTIVa artistica by adele arati, partiamo dai Punti 0_0

 

Il “Sacro Bosco” di Bomarzo by adele arati 01/07/17

Punto 0_0 :

Tu ch'entri qua con mente parte a parte et dimmi poi se tante meraviglie sien fatte per inganno o pur per arte” ...

C'è un borgo vicino a Viterbo, chiamato Bomarzo, in località Giardino e alle falde del monte Cimino, caratterizzato dal cinquecentesco Palazzo Orsini opera del Vignola, che conserva l'omonimo Parco. Questo complesso chiamato dal suo ideatore il principe Pier Francesco Orsini (detto Vicino Orsini) “Villa delle meraviglie”, è un percorso iniziatico artistico.

Questo “Sacro Bosco” nasce intorno al 1552, la realizzazione delle opere scultoree recentemente è attribuita anche allo scultore e architetto fiorentino Simone Moschino (autore della facciata marmorea della chiesa di San Giovanni Evangelista e dello scalone della Pilotta a Parma), precedentemente all'architetto e antiquario Pirro Ligorio (allievo di Michelangelo, il quale alla sua morte, continuò per un periodo la Cappella Sistina); mentre altri, in particolare per il Tempio citavano il nome di Jacopo Barozzi detto “il Vignola”, la tesi però più interessante era quella dal geniale intellettuale Enrico Guidoni che ne attribuiva la paternità a Michelangelo.

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La matrice alchemica Rinascimentale è molto forte all'interno del percorso, tendenza che sfociò nella radice fantastica del manierismo e nella Teosofia, dando vita alle contemporanee arti e scienze di oggi,  ed è visibile in questo parco. A differenza di cosa si afferma generalmente, non è una finzione scenica, anche se l'inganno di interpretazione è molto forte, ci vuole molta conoscenza della mitologia e del passato per giungere ad una interpretazione plausibile; in molti hanno tentato di spiegarne il percorso simbolico, ma esso mantiene il suo ramificato mistero e l'intenzione originaria del Principe resta oscura all’ inconsapevole.

Le scritture simboliche che accompagnano la visita, giocano sui doppi sensi delle parole, le stesse sculture se non si possiede una chiave di lettura, confondono il visitatore, ma è proprio questo anagramma che attira alla visita, e la scultura della dea madre con le gambe serpentiformi  ne è il simbolo più assoluto.

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Il Manierismo vive un’epoca di stravaganze e licenziosità tipiche dell’arte libera da imposizioni accademiche, politiche e religiose, più vicina all’arte fiamminga e tedesca di quel periodo (in cui nasce la pittura ad olio), ben accettata a Venezia, che vive un’apertura mentale legata alle grandi esplorazioni marittime del nuovo mondo, luogo in cui il principe Vicino Orsini fu educato.

Periodo culturale al margine dell’arte classica d’ imposizione di quel periodo, denigrato e poco valutato, da sempre ritenuto dalla maggioranza un periodo di poco splendore, in realtà è la prima apertura verso l’arte  del 900’ (Secessionismo Viennese – Gustav Klimt) e dell’attuale contemporaneità.

L’ Arcimboldi con le sue Opere a doppio senso, sono esempi di Capriccio Manieristico poco apprezzato, come fu per il giardino di  Bomarzo rispetto ad altri giardini dell’epoca.

Grandi nomi sono tipici di questo periodo, il Vasari (che diede inizio alla storiografia dell’arte), il Parmigianino, il Correggio, artisti della mia città di nascita, Parma, città libera dai grandi centri del periodo, nella quale ci sono esempi importanti in S. Giovanni e nella Basilica di Santa Maria della Steccata (sede dell'Ordine costantiniano di San Giorgio, che custodisce le tombe dei Farnese). Opere le quali hanno molto in comune con il Parco di Bomarzo, e la stessa dinastia dei Vicini si intreccia alle vicende dei Farnese e a quelle papali del periodo, purtroppo anche questo argomento necessita di un discorso di ampliamento, per comprendere al meglio il parco.

Alla morte del principe avvenuta nel 1585, il parco fu abbandonato, finché a partire degli anni 30 del '900 artisti e intellettuali scoprono il sacro bosco e ne resteranno influenzati. Nel 38 Salvatore Dalì, artista Surrealista del 900, è uno dei primi visitatori, ma soltanto nella seconda metà del novecento fu restaurato   da Giancarlo e Tina Severi Bettini, oggi sepolti nel tempietto interno al parco, che forse è anche il sepolcro di Giulia Farnese, moglie del principe Orsini.

Ma introduciamo una descrizione alle decorazioni di questo giardino delle meraviglie, si sostanziano in grandi statue e sculture in peperino, oggi dopo il restauro alcune di esse non sono più nella loro posizione originaria, che ne penalizza la giusta intenzione del suo inventore, anche se per logica di “Spirale” di conoscenza è possibile intuirne la giusta sequenza.

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Ora dobbiamo Tornare a Michelangelo, l'intuizione di E.Guidoni credo sia tangibile, anche se lui cita una paternità alla realizzazione legata ad una “tavola”, personalmente ne sottolineo un'Altra, esiste un dipinto che si crede di Michelangelo, che appartiene oggi al Texano Kimbell Art Museum di Fort Worth: “Il tormento di Sant'Antonio”.

Questa Tavola è un olio e tempera su legno di 47 per 33 centimetri, attribuito a Michelangelo, dipinto nell’età dell’ adolescenza, riemerso sul mercato in un'asta di Sotheby's a Londra. Nel catalogo dell'asta era stato classificato come “bottega di Domenico Ghirlandaio” (in cui il giovane Michelangelo aveva fatto l'apprendistato), Il dipinto raffigura il santo a mezz'aria portato da demoni dal corpo di pesce, e uno di questi demoni e molto simile alla statua del drago che lotta nel parco di Bomarzo, il quadro del Kimbell Museum diventerebbe il primo dipinto di Michelangelo (datato tra 1487 e 1488), è ne confermerebbe un’evidente influenza nella realizzazione del parco.

Ma ancora più interessante è la costruzione ottagonale e spiraliforme della sua geometria in cui si intravede l’influenza dell’incisore Martin Schongauer e della spirale di Archimede (200 a.c.) la cui distanza tra una spira e l’altra rimane costante, tipico in natura nelle tele di ragno, nella forma di alcune galassie e nella costruzione del Parco. Ma è proprio qui, che le scienze potranno trovare una risposta a una teoria del “tutto”…

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Ma per chiudere faccio un piccolo cenno alla “Piramide di Bomarzo”, perché queste zone geografiche limitrofe al Parco, nascondono gioielli archeologici, e questa Piramide è uno di quelli, alcuni studiosi fanno risalire quest’opera al periodo etrusco; ma l’arte di scolpire grandi pietre era in origine propria di civiltà preistoriche. Nell’area Mediterranea e limitrofe si sono succeduti nel tempo etnie derivanti da un’antica civiltà, popoli dalla straordinaria statura che ricavava le abitazioni, i sepolcri e templi dalla nuda roccia, ideatori di grandi mura poligonali, in quest’area vennero chiamati Rinaldoniani, Pelasgi, Messapi, Etruschi (anche se i penultimi erano maggiormente stanziati nella Puglia), grandi navigatori e praticanti del culto della “Dea madre”. Inoltre la Caverna del Mostro ricorda ingresso della caverna della tigre sita nel colle Udayagiri in india, le caverne di Elephanta sono una rete di grotte dalle pareti scolpite, situate nell'Isola Gharapuri nel Mar Arabico, (letteralmente "la città delle grotte") nei pressi del porto di Mumbai, 10 km a est della città nello Stato indiano del Maharashtra, citate da Erich Neumann nel libro “LA GRANDE MADRE”. 

Dea Madre, questo accomuna tutte le grande civiltà dell’area Mediterranea ed Europea, diventata nel tempo mondiale, quella Dea Serpentiforme che a Bomarzo è Protagonista del Parco, che ha dato vita a tutta la Mitologia mondiale e di cui quella greca ne riassume la genesi: “Dal  Chaos sorse l'immortale Gaia, progenitrice dei titani e degli dei dell’Olimpo, madre della dea Madre Teti”. Qui visibile nelle grandi statue in tutta la sua immensa simbologia, partendo dal Serpente cosmico che mordendosi la coda in modo circolare spiraliforme, diventa un drago in perenne lotta per la ritrovata verità delle Origini, o una gigantesca testa, ventre cavernicolo, tipico di antiche strutture preistoriche di cui abbiamo un mirabile esempio alla necropoli di Montessu in Sardegna; e anche in antiche vestigia mondiali più lontane, che ho avuto il piacere di visitare. Inoltre la Caverna del Mostro ricorda l’ingresso della caverna della tigre sita nel colle Udayagiri in india, le caverne di Elephanta sono una rete di grotte dalle pareti scolpite, situate nell'Isola Gharapuri nel Mar Arabico, (letteralmente "la città delle grotte") nei pressi del porto di Mumbai, 10 km a est della città nello Stato indiano del Maharashtra, citate da Erich Neumann nel libro “LA GRANDE MADRE”. 

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Le grandi Dee serpentiformi, esistono dai tempi preistorici (hanno più di 55.000 anni), non solo legate al culto della fertilità, ma con funzione spirituale e generatrici del ciclo della vita, fenomenologia del parto e dell’equilibrio duale e compensazione del “tutto”, utero dell’uovo cosmico dell’universo. Ma il simbolo del “tutto” era la Spirale, quel serpente che avvolgendosi diventava un fiore a più petali, un ottagono (architettura tipica di molti edifici storici); il serpente che muta la sua pelle come un bruco diventa “farfalla”, mettendo le ali spicca il volo “nuotando” come un seme nel creato, fiore e pesce serpente emblemi che ritroviamo nello stemma della famiglia Orsini. Simbologia Buona e positiva.

Ma dovremo fare "Un tuffo nel passato" dell’arte, passando però anche dalle scienze accademiche, come cita una mia recente Opera esposta a Spectrum Miami nel 2016, per comprendere questo meraviglioso “Parco Sacro delle Meraviglie”. In sintesi è un grande disegni ideologico sopravvissuto alla controriforma e al razionalismo, compito che solo l'arte poteva trasportare oggi a noi, e una volta codificato restituirà un antico sapere seppellito, ma che solo la Storia dell’arte ha potuto conservare e restituirlo in futuro a questa perduta umanità di oggi.

Ne consiglio una visita in autunno, mancando una rigogliosa vegetazione estiva permette una perfetta visione delle Opere, resta comunque bellissimo in ogni stagione, e non fatevi ingannare dall' attuale collocazione come Parco Tematico, resta un gioiello di storia della cultura artistica, e non chiamatelo più "Parco dei Mostri".  

… “Tu ch'entri qua con mente parte a parte et dimmi poi se tante meraviglie sien fatte per inganno o pur per arte” ... Vi invito ad approfondire le tematiche citate in questo articolo, inoltre un  ultimo invito a seguirmi in futuro, attraverso la Storia dell’arte, della scienza, riscriveremo la Storia delle Origini sino ai giorni nostri. Cercami su google cliccando “adele arati”. 

                                                                                                              adele arati artiStà

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